A volte nella vita si attraversano esperienze difficili, durante le quali si affrontano numerosi cambiamenti. Come un viaggio accidentato ci si ritrova in alto mare e in balìa del vento, andando incontro a diverse prove mentre la riva sembra lontana. Pensando a dei viaggi impervi viene subito alla mente quello di Ulisse nell’Odissea di Omero. L’intento di Ulisse è quello di ricongiungersi con la moglie Penelope ed il figlio nella sua terra ma questo percorso è ostacolato da Poseidone Dio del mare, che adirato con lui gli scatena contro venti furiosi e forti tempeste. Ulisse attraversa vari naufragi e pericolosi approdi in altre terre, dove deve superare con il suo ingegno prove e difficoltà. Arrivato alla sua isola natale dopo 20 anni di peregrinazioni, non riconosce la sua terra e non viene riconosciuto dai suoi abitanti. Egli fornisce la prova della propria identità tirando il suo arco, e rivelando a Penelope come avesse costruito il loro letto nuziale, cosa nota solo a loro due. Riesce così a cacciare i pretendenti di sua moglie insediatisi in sua assenza e ricongiungersi alla sua famiglia.
Il mito di Ulisse ci riporta anche ad alcune esperienze della vita durante le quali ci si trova di fronte a degli ostacoli che fanno vacillare la direzione presa. Spesso infatti, si fanno delle scelte difficili da portare avanti dove si incontrano degli impedimenti lungo il cammino. Cambiare lavoro, trasferirsi in un’altra città, separarsi dal proprio partner, sono situazioni che possono essere vissute come degli ostacoli o delle sfide, che rischiano di portare fuori rotta e che richiedono di attivare tutte le proprie risorse. Iniziare un nuovo lavoro ma trovarsi in un contesto professionale arduo e diverso da come lo si immaginava, può attivare vissuti di sconforto e scoraggiamento, possono sorgere dubbi sulle proprie scelte e sulle proprie capacità. Un trasferimento in una nuova città e in una realtà differente, può essere pesante e ci si può sentire senza risorse e spaesati. In una separazione coniugale, dopo tanti momenti passati insieme ci si può sentire vuoti e tristi, smarriti e senza punti di riferimento. Trovarsi in queste situazioni sembra un po’ come attraversare il mare aperto , su una imbarcazione esile in una rotta incerta.
Allo stesso tempo questi eventi in cui sembra difficile riprendere il timone della propria vita, possono costituire una nuova traiettoria su cui aprire le vele per riportare la barca a riva. Tornare dal viaggio offre infatti la possibilità di ripensare all’esperienza ed integrarla nella propria vita. Il bagaglio più prezioso forse è quello che ci si riporta indietro e l’uso che si fa dell’esperienza vissuta. E’ attraverso un’operazione di riappropriazione di ciò che è accaduto che ha luogo il ripensamento della propria storia e del modo di rapportarsi a se stessi e gli altri. Come Ulisse attraverso il suo ingegno riesce a superare gli ostacoli e a tornare alla sua terra trasformato, il navigare incerto tra le difficoltà della vita può farci approdare a noi stessi con uno sguardo diverso, integrando le esperienze in modo nuovo e fecondo.
Dott.ssa Anna Consuelo Cerichelli