Il bisogno di organizzare, controllare e dare ordine alla realtà fa parte dell’essere umano. Allo stesso tempo ci si confronta con l’imprevedibilità delle situazioni della vita e con un senso di provvisorietà. Categorizzare può essere rassicurante perché permette di dare un ordine alle cose, fornendo certezze che a volte però sono apparenti e limitanti. Le persone con uno stile di personalità ossessivo avvertono maggiormente la frustrazione di fronte all’incoerenza e alle insicurezze della vita e hanno una forte esigenza di controllo sulle situazioni. Questa tendenza può esprimersi attraverso una preoccupazione eccessiva per il minimo dettaglio, vagliando ogni possibilità di errore e prodigandosi per raggiungere la perfezione. In questi casi l’esigenza di perfezionismo finisce con il permeare molti aspetti della vita e il pensiero razionale caratterizza l’esperienza della persona.
Quando si vive in una dimensione in cui prevale il bisogno di controllare le cose, fare una scelta può rivelarsi problematico. Di fronte ad una decisione da prendere, si pone il dilemma di quale sia la più giusta o la migliore poiché sono vissute tutte come ugualmente importanti e indispensabili. La tendenza a procrastinare la decisione nel tentativo di stabilire quale sia quella perfetta e libera da incertezze può portare spesso a rimandare all’infinito, fino ad una situazione di paralisi. Questi aspetti caratterizzano le persone con uno stile ossessivo di personalità poiché esse vivono una difficoltà a riconoscere e a lasciarsi guidare dai propri desideri. Anteporre costantemente il bisogno di sicurezza alla realizzazione delle proprie aspirazioni può contenere anche il rischio di restare imprigionati in una fortezza. Ci si può sentire inibiti nell’esplorare la propria dimensione desiderante, nel coglierne le diverse sfumature e le scelte spesso hanno il sapore dell’imposizione, del “si deve fare così”.
Il desiderio costituisce una tentazione che può intralciare, poiché vissuto con sensi di colpa e con la paura che possa interferire con ciò che si sente di dover fare. E’ difficile assecondare i propri desideri quando sono vissuti come pericolosi e minacciosi e fanno sentire esposti alla critica e al giudizio. Se questi vengono percepiti come sbagliati e distruttivi, la persona cerca di superarli con strategie difensive che tendono ad escludere dalla coscienza contenuti che potrebbero rappresentare una minaccia per l’equilibrio psichico. Evitando di entrare in contatto con l’ambivalenza del proprio sentire, si preserva la propria autostima ma si fa fatica ad affermarsi seguendo i propri bisogni. Inoltre questo spesso comporta un senso di costrizione ed una difficoltà ad esprimere le emozioni nella relazione con gli altri.
Se adeguarsi al controllo e alla perfezione razionale purifica dal rischio di esporsi, lascia però la persona nella difficoltà di fare veramente delle scelte. Scegliere comporta infatti anche un salto nel vuoto, essere disposti ad assecondare il rischio di sbagliare e di scoprirsi imperfetti, fallaci. Non sempre è facile confrontarsi con i propri desideri, perché significa accettare anche la propria ambivalenza, prendere contatto con aspetti di sé che non sono sempre edificanti. Inseguire una passione, qualcosa che si desidera, significa anche rischiare di sbagliare, affrontare i sensi di colpa e la paura di non essere accettati. I desideri ci portano non solo ad amare, ma volte anche a desiderare di aggredire, ignorare o invidiare l’altro, per esempio. Le scelte contengono anche aspetti contraddittori e non sempre possono seguire la ragione e la logica, poiché le esperienze che si vivono sono spesso imperfette.
Le relazioni infatti non sempre procedono secondo i principi di ordine e razionalità, ma anche attraverso dei sentieri incerti e dolorosi, fatti di rotture e riparazioni. Riuscire ad attraversare la fortezza protettiva della ragionevolezza temendo meno le proprie contraddizioni e i propri desideri, può offrire nuove strade per confrontarsi con le incertezze. Forse cosi non si farà sempre la scelta migliore, ma si può scoprire il gusto di vivere le esperienze nella loro complessità.
Dott.ssa Margherita Rosa