L’adolescenza è una fase del processo evolutivo del soggetto collocabile tra i 12-14 e i 18-20 anni e rappresenta il passaggio dall’infanzia all’età adulta. In questo periodo della crescita il soggetto si confronta con una serie di cambiamenti sia fisici che psicologici, che avvengono con un ritmo piuttosto rapido e in maniera vistosa rispetto ad altri momenti della vita. La maturazione biologica con le trasformazioni corporee, l’affermarsi della genitalità e l’ampliamento delle possibilità cognitive, si accompagnano al bisogno di una maggiore autonomia dai genitori, all’ampliamento delle relazioni con il gruppo dei pari e alla nascita di una progettualità su di sé.
In questo periodo il ragazzo/a si pone molti interrogativi su di sé relativi al “chi sono, dove andrò, cosa farò”, oscillando tra movimenti in avanti e indietro e tra momenti di entusiasmo e di incertezza. In ogni fase di passaggio del percorso evolutivo il soggetto si trova nella condizione di elaborare nuove situazioni e ricercare soluzioni, che gli permettano di trovare nuove modalità relazionali con se stesso e con gli altri. In adolescenza questo processo assume una valenza più rilevante poiché l’impatto con l’imprevedibilità degli eventi interni ed esterni è sentito più intensamente. L’adolescente si sperimenta in una nuova condizione di soggetto affettivamente e sessualmente più autonomo, da una parte acquisendo gli stessi diritti dell’adulto come la possibilità generativa e una maggiore libertà; dall’altra è chiamato ad assumersi personalmente la responsabilità di fronte alle aspettative e ai doveri sociali. In questo periodo il ragazzo vive un conflitto tra la spinta all’autonomia e la dipendenza dai genitori; allo stesso tempo le relazioni con il gruppo dei pari costituiscono una preziosa risorsa per sperimentarsi diversamente in una relazione più paritaria.
Nel corso degli ultimi decenni stiamo assistendo ad un prolungamento dell’adolescenza con l’eventualità che il processo di definizione di sé venga a lungo procrastinato o reso problematico. Il senso di disorientamento e la condizione di indeterminatezza degli adolescenti nei confronti del futuro, è sostenuto anche dalle trasformazioni nella società contemporanea: nella strutturazione del mercato del lavoro, nella modificazione dei garanti socio-culturali, nei suoi aspetti di istantaneità e precarietà.
DISAGIO NELL’ADOLESCENZA
L’adolescenza è un periodo difficile per tutti, ma in alcuni casi può instaurarsi o acuirsi una condizione di malessere particolarmente intenso. In questi momenti il ragazzo/a non riuscendo a superare i periodi di crisi, può vivere con difficoltà il passaggio adolescenziale. I sintomi e le manifestazioni di sofferenza hanno il valore di un segnale e possono essere transitori o evolvere in un disagio più invalidante.
Solitudine, panico, noia, vuoto sono alcuni dei segnali di sofferenza che caratterizzano il disagio contemporaneo, in particolare per gli adolescenti. Nel processo di affermazione di sé il ragazzo/a può percepirsi solo o sperimentare sentimenti di tristezza e di ansia suscitati dalla difficoltà a trovare una nuova collocazione nel mondo degli adulti, fino al panico di non avere le risorse per affrontare le prove della vita. Nell’adolescente il sintomo rappresenta il tentativo inconscio di tenere a distanza esperienze avvertite come dolorose e la difficoltà ad elaborare tematiche relazionali più profonde.
Esempi di manifestazioni sintomatologiche possono essere: la fobia scolare, in cui il ragazzo non vuole e non riesce più ad andare a scuola; la fobia sociale, caratterizzata da una crescente difficoltà nei rapporti con gli altri, fino al ritiro sociale. In questi casi il ragazzo/a progressivamente si confina in casa, limitando al minimo il contatto con gli altri, compresi i familiari. L’adolescente può utilizzare anche il corpo per esprimere la sofferenza attraverso somatizzazioni, gesti auto lesivi, disturbi alimentari, fino ai tentativi di suicidio.
Negli adolescenti spesso la noia è un altro segnale di sofferenza, che si manifesta attraverso la ricerca di stimoli intensi e sensazioni forti, esprimendo spesso un bisogno di relazione più profondo. A volte invece il malessere si manifesta attraverso comportamenti trasgressivi o attività pericolose, fino a veri e propri comportamenti antisociali come il bullismo, il teppismo, il vandalismo. Infine, a volte il disagio può assumere forme più consistenti come nei disturbi di personalità e negli esordi psicotici.
Chiedere un aiuto psicoanalitico offre all’adolescente l’opportunità di alleviare l’esperienza sintomatica attraverso l’elaborazione della sofferenza più profonda.
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