Ritrovarsi a guardare un treno in partenza verso l’età adulta e non avere il coraggio di salirvi. E’ forse questa la condizione in cui alcuni giovani si sentono, sospesi tra il richiamo a dare una direzione più stabile alle proprie scelte e il desiderio di mantenersi liberi da vincoli e responsabilita. Comunemente si fa coincidere l’ingresso nella fase adulta nel periodo che va dai 20 ai 30 anni, con l’inserimento nel mondo del lavoro e il raggiungimento di una propria indipendenza. Attualmente si delineano sempre più situazioni sfumate in cui aspetti della condizione adolescenziale e di quella adulta convivono anche per molto tempo e sembrano confondersi. Conosciamo bene il complicato scenario socioeconomico della contemporaneità, che non facilita l’acquisizione di un’autonomia. A volte però pur avendo raggiunto una propria indipendenza economica, si tende a rimandare questo passaggio. Ma cosa vuol dire diventare adulto da un punto di vista psicologico? Un aspetto cruciale che si vive in questo periodo dell’esistenza è proprio il consolidamento e l’attuazione di decisioni e progetti per il futuro. Si è chiamati ad assumersi la responsabilità di ciò che si vuole e a fare delle scelte Il confronto tra i propri desideri e la realtà diventa diverso, potendone contemplare più realisticamente limiti e possibilità. Pronunciarsi sulle proprie motivazioni a volte è sentito come troppo vincolante. Si può sentire un disallineamento tra una prospettiva ideale in cui tutte le scelte sono ancora possibili, e la realtà alla quale si teme di rimanere imbrigliati. Pensiamo per esempio a chi sperimenta una situazione di blocco rispetto ad una relazione sentimentale o un progetto lavorativo. Permanere in uno stato di sospensione e incertezza, se negli anni dell’adolescenza poteva essere tollerabile, in questo momento può diventare motivo di sofferenza e disorientamento. Questo vissuto spesso è legato al permanere di una difficoltà di svincolo adolescenziale che si esprime nel conflitto tra riconoscersi parte dei legami familiari, ed affermarsi nella propria individualità. Possiamo pensare a tale passaggio come un percorso circolare, in cui genitori e figli sentono da un lato il bisogno di differenziarsi reciprocamente stabilendo confini e distanze, dall’altra il desideiro di rimanere legati a vecchi ruoli ed appartenenze. Si può restare così profondamente impigliati in un sistema di aspettative familiari dove ognuno sembra avere dei vantaggi nel non separarsi. Quando il passaggio all’età adulta sembra rallentarsi o l’individuazione è ancora carica di ambivalenza. Questa in fondo è un’esperienza agrodolce, nella quale si perde la sicurezza di qualcosa di conosciuto e familiare, ma allo stesso tempo si può sperimentare un cambiamento nel.sperimentarsi diversamente La possibilità di una maggiore libertà ed autonomia, se da un lato offre la ricchezza di nuove scoperte e della messa in gioco in prima persona, dall’altra può generare il timore di fare scelte sbagliate per il futuro o di dover rinunciare alle illimitate possibilità che ci si immaginava di avere. Questo dilemma però è inevitabile e diventare adulti significa proprio affrontare di volta in volta tale complessità, cavalcando incertezze e ostacoli per scoprirsi protagonisti della propria vita.
Dott.ssa Margherita Rosa