Potrebbe arrivare il numero giusto, forse questa volta la ruota gira e la fortuna starà dalla propria parte. E’ con questo pensiero che ci si tuffa nel gioco scommettendo del denaro e correndo il rischio di vincere o perdere. Certo è che in Italia negli ultimi anni si è notevolmente diffuso il gioco d’azzardo, attraverso diverse attività che si possono fare anche da soli e con facilità, come il Superenalotto, i Gratta e vinci, fino al Bingo e ai giochi on line. Se è vero che molte persone giocano in modo sporadico come svago occasionale, è stato riscontrato anche un aumento della dipendenza da gioco d‘azzardo, detta anche ludopatia. In questi casi la situazione sfugge di mano e ci si sente sopraffatti da un incontrollabile voglia di giocare, non riuscendo a resistere a questo impulso. Nelle prime fasi si sperimenta la cosiddetta “fase vincente”, ma poi subentra quel desiderio di investire sempre più tempo e denaro, compromettendo la propria vita e quella delle proprie relazioni. La persona comincia a perdere ma continua a giocare, pensando “smetto quando voglio”. In realtà più si va avanti più non si riescono ad arginare le perdite, indebitandosi fino a perdere il controllo della situazione.
Una delle motivazioni a giocare oltre la vincita di denaro, è proprio quella di sfidare la sorte provando il brivido e l’ adrenalina della scommessa. L‘attrazione principale è costituita proprio dall’imprevedibilità del risultato, che stimola nel giocatore la voglia di poter controllare gli eventi, per riuscire ad accedere ad un mondo di opportunità. Nel giocatore d’azzardo si osserva la prevalenza del cosiddetto pensiero magico tipico dell’infanzia, dato dalla sensazione di poter influenzare la realtà, stabilendo tra gli eventi dei nessi che non esistono poichè la vincita o la perdita al gioco sono aleatorie. Cosi si finisce con l’inseguire un numero che non esce da diverso tempo, si crede che nel poker online le carte siano distribuite con uno schema che ritorna o si interpretano delle ricorrenze della vita quotidiana come significative nel fornire i numeri fortunati.
La persona nutre la fantasia più o meno esplicita di poter comunque intercettare la vincita, come se potesse controllare una Dea della Fortuna dispensatrice di doni. In realtà la sorte è aleatoria e non può essere imbrigliata, rappresentando un‘entità assoluta a cui affidarsi completamente. La Dea bendata simboleggia infatti proprio una divinità che elargisce beni casualmente, come una madre onnipotente che ricopre d’amore i propri figli quando crede. Il giocatore dipendente mettendole in mano il proprio futuro si ritrova cosi sempre di più a perdere, insistendo a rincorrere un riscatto che in fondo non arriva mai. Ci si sente esposti a vissuti di umiliazione e sconfitta inseguendo un miraggio, che potrebbe magicamente ricoprire la persona di pepite d‘oro. La necessità di soldi per giocare si fa così sempre più impellente e ci si ritrova a chiedere denaro ad amici e parenti, ai quali ci si incatena sempre di più.
La ludopatia è una problematica insidiosa, che esprime un conflitto attorno a cui si sviluppano molte delle dipendenze: da un lato l’indipendenza viene immaginata come non avere bisogno degli altri, dall’altra la relazione viene vissuta attraverso una forte dipendenza. Con il controllo illusorio della sorte si cerca di negare questo bisogno, che diventa sempre più evidente man mano che ci si ritrova ad indebitarsi. In realtà ciò che sembra difficile è autoregolarsi, sentendo di poter contare sia sulle proprie risorse interne che sulle relazioni, anziché aggrapparsi a qualcosa che dall’esterno cambi magicamente la propria situazione. Le dipendenze sono diffuse proprio perché forniscono la possibilità di un’illusione: attraverso un’esperienza ideale con un oggetto, ci si può consolare dai dolori, le ansie o i conflitti legati alla relazione, sentendosi più forti e più sicuri. In fondo però il sollievo si rivela temporaneo, poiché ci si rifugia in una dimensione che è parallela e scollegata dalla realtà. Investire realisticamente su un proprio progetto di vita può non essere facile: quando sembra che esca sempre il numero sbagliato, si arriva a pensare di non avere alternative. Eppure le risorse da qualche parte dentro di sé ci sono; riprovando a mettersi in gioco forse non si ottiene una vincita immediata come ai dadi, ma i risultati possono essere meno effimeri che affidandosi alla Dea bendata.
Dott.ssa Angela de Figueiredo