Si pensa spesso che la creatività sia caratteristica degli artisti, che con talento e ispirazione realizzano opere meravigliose. Ma è davvero una capacità per pochi? In realtà un artista oltre ad un innato talento utilizza un’attitudine trasformativa potenzialmente presente in molti. In questo senso la creatività è anche una caratteristica della mente, al di là degli ambiti in cui si manifesta e dei risultati artistici conseguibili. La ricerca creativa si sviluppa attraversando una sorta di spaesamento mentale di fronte a situazioni inaspettate, per poi dar vita a qualcosa di nuovo, con degli equilibri diversi. La creatività in questo senso è un’attitudine e si sviluppa quando si stabiliscono delle nuove connessioni tra gli elementi che si hanno a disposizione, combinandoli in un ordine singolare e realizzando qualcosa di innovativo. Dunque essere creativi, può corrispondere anche ad attingere diversamente alle proprie risorse. Come in una sorta di ristrutturazione interna, si arriva ad osservare la realtà con occhi diversi e ad assumere una nuova prospettiva sulle cose.
Ad esempio quando si sta imparando a suonare uno strumento si attraversa un periodo di confusione, che alla fine si supera generando un’ esecuzione personale o l’ arrangiamento di un brano. Possiamo poi osservare questa attitudine anche in attività più frequenti come cucinare, dove è possibile reinventare i piatti, sperimentando e combinando gli ingredienti in maniera personale. In queste ed altre situazioni, ci si confronta con un momento di incertezza iniziale in cui sembra di non avere idee e di non riuscire a produrre qualcosa di originale. Si associa spesso l’essere creativi all’ispirazione improvvisa, ma in realtà l’elaborazione personale non è sempre facile, a volte richiede anche un tempo di lavoro e un periodo di gestazione. Il processo creativo avviene in buona parte a livello inconscio ma è alimentato anche da un’intenzione, un lavoro cosciente, una dedizione fatta di tentativi ed errori spesso infruttuosi. Gli artisti poi hanno di base una dote naturale, che rimarrebbe però silente se non fosse alimentata da un costante lavoro di ricerca, in cui perseveranza e sperimentazione sono importanti.
Facendo l’esempio di artisti noti, Michelangelo non sarebbe probabilmente riuscito a scolpire il David o dipingere la Cappella Sistina se al connaturato talento non avesse accompagnato anche un’incessante dose di determinazione e tenacia. Dunque essere perseveranti nel perseguire la propria inclinazione sembra un aspetto rilevante sia in artisti conosciuti che nell’esperienza di persone più comuni. La creatività infatti si può trovare anche in piccole cose e in attività della vita di tutti i giorni, ed è una potenzialità che può essere alimentata con pazienza. In questo senso, creare è anche assumere uno sguardo diverso sulle cose che si fanno, colorandole con il proprio tocco personale.
Dott.ssa Anna Consuelo Cerichelli