La paura, messaggera di pericolo, vissuto primordiale fonte di turbamento. Per quanto ci protegga , a volte appare incomprensibile, portandosi dietro un alone di mistero. E cosi nelle fobie prende forma una misteriosa paura, per cui il solo pensiero di un ragno, un ponte, una piazza, getta nello sconforto. Non bastano le rassicurazioni, l’obiettivo diventa evitare a tutti i costi ciò che si teme. Il panorama è veramente variegato , dalle fobie degli animali fino agli oggetti. Alcune sono più frequenti, come quella dell’aereo, o degli spazi aperti e chiusi. E poi ce ne sono altre più insolite, come ad esempio la fobia degli aghi o dei tuoni. La paura è un’emozione correlata ad alcune situazioni, ma nella fobia sembra avere un che di irragionevole, come se fosse sganciata da motivi realistici. Eppure un senso si può ritrovare, ma è nascosto dal linguaggio misterioso dell’inconscio. La psicoanalisi ci parla delle fobie come dei sintomi , che condensano e rappresentano dei conflitti personali. Quella situazione tanto temuta, spesso ha infatti un legame simbolico con qualcosa che attanaglia la persona. Vi è una tematica più profonda che inconsciamente viene deformata , sostituita e spostata su altri elementi. La situazione fobica funge da barriera psichica, che aiuta a deviare l’attenzione dalle cause autentiche del proprio malessere. Ma cosi ci si blocca, sentendo di dover limitare la propria vita per la paura. Si crede che se non si attraverseranno più ponti, se ci si terrà lontano dagli aghi, allora tutto filerà liscio e l’equilibrio psichico verrà preservato. Ma poi ci si ritrova a vivere in un campo minato, disseminato di oggetti, luoghi , situazioni che posso catapultare nel terrore.
Per riprendere a vivere liberamente, diventa importante allora cercare di decriptare il messaggio insito nel sintomo fobico. Prendiamo ad esempio la fobia dei ratti di una donna che chiameremo Francesca. La sola idea che un topo possa morderla la spaventa a morte, anche se non ne ha mai visto uno. Ha paura persino di viaggiare, perché potrebbe incontrare dei ratti che potrebbero prenderla di mira. Si è sempre percepita come una persona buona, accomodante, ma poi compare questa paura, che non riesce a capire e controllare. In analisi emergerà che Francesca ha molto timore di contrariare l’altro e che il terrore del morso dei ratti nasconde la paura inconscia che se dice la sua può diventare aggressiva. Un giovane uomo invece non prende gli aerei perché teme di rimanere incastrato nella carlinga all’atterraggio. Solitario e di poche parole, verrà fuori l’aspettativa profonda che se si lega potrebbe ritrovarsi impantanato in un rapporto. Con la paura di rimanere soffocato nell’aereo, si ritrova inconsapevolmente immerso in un conflitto rispetto alla dipendenza.
La fobia sembra avere quindi una valenza conservativa, come a preservare modalità di essere difficili da cambiare. Per quanto infatti si aneli al cambiamento, spesso è anche faticoso e carico di incertezze . Allo stesso tempo l’oggetto temuto simbolizza anche il transito della persona verso dei passaggi di vita trasformativi . Quella misteriosa paura ha quindi una doppia valenza : sta mostrando indirettamente sia le aspettative profonde che fanno sentire intrappolati, sia elementi che emergono prepotentemente per essere cambiati. Ma il simbolo costituisce solo un pretesto, un segno incompleto per tessere una trama di senso. Quando e se Francesca potrà riconoscere nella paura del morso del topo sia il suo desiderio, che la paura ad esprimere la propria contrarietà, probabilmente farà un passaggio. Allora si troverà di fronte ad un’immagine diversa di sé stessa alla quale non è abituata. Ma se questo da un lato la spiazza, dall’altra le può ridare anche un opportunità di libertà.
Dott.ssa Angela de Figueiredo
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